Venerdì scorso, a Roma, il Presidente di ONISSF Valter Crudo ha evidenziato alcune soluzioni per la crescita e lo sviluppo del settore delle investigazioni e della sicurezza privata
Venerdì 15 ottobre, ONISSF ha fatto tappa a Roma per un nuovo evento formativo valido, ai sensi del DM 269/2010 per il rinnovo della licenza da investigatore privato e informatore commerciale. “Investigazioni, informazioni e scienza fonetica” era il tema principale della giornata, inaugurata dal discorso del Presidente di ONISSF, Comm.tore e Dott. Valter Crudo che riportiamo di seguito:
Buongiorno a tutti e benvenuti a questo importante evento formativo organizzato da ONISSF, Osservatorio Nazionale per le Investigazioni, la Sicurezza e le Scienze Forensi.
L’idea dei soci fondatori era stata quella di mettere a fattore comune le esperienze di professionisti, nei particolari settori, maturate non solo nelle rispettive professioni, ma anche nell’attività associativa, nella partecipazione a tavoli tecnici istituzionali e nella formazione degli operatori del settore.
Quindi, l’Osservatorio non vuole sostituirsi ai singoli organismi settoriali, ma offrire un contributo più ampio, aperto al confronto e alla condivisione nelle tre discipline fra loro fortemente connesse.
L’Osservatorio ha anche il compito di interloquire con le Istituzioni, Enti Pubblici e Privati, Pubbliche amministrazioni al fine di rappresentare direttamente agli organi competenti le criticità riscontrate nel comparto e proponendo le possibili soluzioni per tutelare gli interessi dei propri aderenti.
L’obbiettivo di ONISSF, pertanto, è quello di supportare e offrire a tutti gli aderenti gli strumenti in modo da consentire il continuo miglioramento professionale.
Un ulteriore obbiettivo è anche quello di fornire alle Associazioni di categoria un supporto informativo e di riferimento nel complesso quadro normativo, condividendo le criticità e le possibili soluzioni.
Proprio per la natura che contraddistingue ONISFF finalizzata, a livello nazionale, a monitorare, studiare, approfondire le criticità del comparto e a proporre le possibili soluzioni, l’Associazione si rivolge a tutti, dalle Associazioni di categoria, alle aziende, ai professionisti, ma anche a studenti e semplici appassionati di queste discipline.
L’organizzazione e i Dipartimenti di ONISSF si avvalgono di professionisti di altissimo livello, apprezzati da tutti gli organismi che si interessano del comparto.
Al riguardo, colgo l’occasione di questo evento per rivolgere a loro il mio più sentito ringraziamento per il lavoro svolto fino a questo momento.
Come abbiamo detto, l’obbiettivo principale di ONISSF, fondato nel 2019 e quindi di recente, è quello di essere a servizio di tutti gli aderenti, per rispondere tempestivamente alle richieste per la soluzione dei loro problemi in un settore che anche per gli “addetti” ai lavori presenta spesso dubbi interpretativi nella corretta applicazione della normativa.
Molte sono le criticità da risolvere in ogni disciplina in cui si articola ONISSF.
Mentre nel secolo scorso era importante il controllo a livello provinciale, ora tutti i settori finanziari, economici, di servizi, di sicurezza, etc., si devono confrontare con i bisogni nazionali, europei e internazionali.
Limitatamente al settore delle investigazioni e della sicurezza risulta evidente come il T.U.L.P.S., pure con modifiche sporadiche, non può essere in grado di assicurare l’evolversi delle esigenze, soprattutto nell’ambito della sicurezza sussidiaria.
Questo ha comportato un grave danno economico per gli Istituti di vigilanza e dobbiamo dire grazie alla Corte di Giustizia Europea che sancendo la non conformità della disciplina italiana con i principi dei trattati europei in materia di vigilanza privata ha impegnato il nostro Paese a una profonda riforma di questo particolare settore.
Ora è necessario recuperare il tempo perduto con una visione che oltrepassi anche i confini nazionali e che anticipi e non rincorra le possibilità di impiego degli operatori nello scenario nazionale e internazionale.
Certamente, una svolta importante si è avuta con l’approvazione del decreto n. 269/2010 che rappresenta una vera e propria “rivoluzione” nel settore della sicurezza privata, momento qualificante del passaggio dal vecchio al nuovo sistema, è cioè il vero segno di evoluzione e modernizzazione del settore che deve essere rappresentato da quella che possiamo definire la “rivoluzione qualitativa della vigilanza privata”.
In tale contesto si inseriscono pure il decreto ministeriale 8 agosto 2007 in tema di organizzazione e servizio degli “steward” negli impianti sportivi; il decreto del Ministro dell’Interno 15 settembre 2009 n. 154 che disciplina l’affidamento dei servizi di sicurezza sussidiaria nell’ambito dei porti, delle stazioni ferroviarie e delle stazioni metropolitane; il decreto del Ministro dell’Interno 6 ottobre 2009 che disciplina la selezione, la formazione, gli ambiti applicativi e il relativo impiego del personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi; infine, il decreto del Ministro dell’Interno 28 dicembre 2012, n. 266 concernente il regolamento recante l’impiego di guardie giurate a bordo delle navi mercantili battenti bandiera italiana, che transitano in acque internazionali a rischio pirateria.
Come si può notare, la normativa tende ad ampliare le competenze della vigilanza privata in modo più esteso a quelle ricomprese nei semplici servizi di controllo.
Eppure, vi sono ancora molte questioni da approfondire e risolvere per intercettare i nuovi bisogni della società.
Mi riferisco ad esempio, tra gli altri, all’introduzione dei servizi di assistenza alla persona ai fini di tutela all’incolumità che di fatto viene svolta sotto forma di servizi di accompagnamento, autista, etc.
In tal modo si andrebbe a regolamentare un servizio, sotto il controllo dell’Autorità di pubblica sicurezza, affidato a soggetti in possesso di idonei requisiti di affidabilità, come già disciplinato da vari Stati dell’Unione Europea.
Infatti, è evidente che sin dal 1999 le guardie giurate hanno sostituito di fatto, anche se in modo sussidiario, le Forze di polizia nella sicurezza degli aeroporti e che, analogamente dal 2009 si è affidata sempre alle guardie giurate la sicurezza nei porti, contribuendo fattivamente alla pubblica incolumità.
Pertanto, il divieto di svolgere attività di tutela alla persona resta solo un limite culturale, lontano nei fatti dalla realtà in ambito europeo.
Un altro punto da approfondire è il controllo dei siti esteri.
Si tratta di un settore in continua e crescente espansione: nel corso dell’ultimo decennio il mercato globale della sicurezza all’estero ha registrato, infatti, un incremento annuo costante e si stima un valore di affari in tutto il mondo pari a circa 250 miliardi di dollari.
È importante, quindi, permettere anche agli Istituti di vigilanza italiani di fare un ulteriore passo avanti consentendo alle imprese pubbliche e private nazionali che operano in settori strategici in aree estere – in analogia a quanto già previsto nel campo della lotta alla pirateria marittima – di provvedere alla propria sicurezza con risorse nazionali, con un vantaggio economico e competitivo al “sistema Italia”.
Infine, non meno importante è la formazione delle guardie particolari giurate.
Dopo oltre dieci anni dall’approvazione del D.M. 269/2010 non è stato ancora regolamentato il percorso formativo di un’aspirante guardia giurata.
Ma anche il mondo delle investigazioni ha bisogno di una disciplina organica che permetta a tutti gli operatori di svolgere con serenità il proprio lavoro senza doversi districare tra la miriade di norme e le diverse interpretazioni giuridiche.
Peraltro, la professione dell’investigatore è in continua evoluzione e non è fatta, come un tempo, soltanto di pedinamenti per le infedeltà coniugali.
Ora ci sono anche le indagini difensive richieste dagli avvocati e pertanto l’aspetto classico della sorveglianza e della ricerca di informazioni deve essere accompagnato necessariamente con l’aspetto più scientifico, da specialista dei laboratori e delle tecniche di ricostruzione dei reati.
Inoltre, è in continua crescita l’affidamento agli investigatori privati dell’incarico per la sicurezza aziendale.
L’investigatore privato, nella sua nuova veste di consulente per la sicurezza, può offrire le sue competenze non solo per la “protezione” di informazioni aziendali, ma anche a supporto della Business Intelligence che possiamo definire la raccolta, la correlazione e l’analisi di dati ed informazioni provenienti da diverse fonti, finalizzata a ricavare notizie utili per un processo decisionale da fornire all’imprenditore.
Ciò premesso, ritengo di porre in evidenza come l’attività dell’Associazione non si è fermata con la pandemia che ha sconvolto molti settori della nostra società.
Infatti, i tre dipartimenti di cui si compone ONISSF (Investigazioni, Sicurezza e Scienze Forensi) sono stati costantemente attivi nell’organizzare eventi online ed in presenza.
Il dipartimento Investigazioni ha organizzato eventi on line sulle materie di interesse in periodo di COVID ed ha ripreso a svolgere eventi in presenza, come anche il dipartimento Sicurezza e il dipartimento Scienze Forensi.
Nonostante la pandemia, gli esperti di ONISSF hanno tempestivamente risposto ai quesiti degli aderenti oltre ad informarli delle novità del settore.
È stato anche organizzato un appuntamento online “Ci vediamo da ONISSF”, un’iniziativa che l’Osservatorio vuole mettere a disposizione dei propri aderenti, anche dopo la pandemia, per condividere esperienze comuni, mantenendo i contatti con i soci.
Per concludere, vorrei rivolgere un ringraziamento ai dirigenti e collaboratori di ONISSF e, soprattutto, un grazie a Voi e a tutti gli aderenti dell’Osservatorio perché siete la nostra forza.