Nell’ultimo confronto sul rinnovo del CCNL della vigilanza privata le parti datoriali hanno detto no ad un aumento dei salari. Motivo: la crisi sanitaria
Il rinnovo del CCNL per il settore della vigilanza privata e dei servizi fiduciari è sempre fermo ai box. Stando alla comunicazione riportata dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, le parti datoriali hanno detto no all’aumento dei salari. Questa sensazione aleggiava già da ottobre, quando imprese e società di vigilanza privata avevano manifestato segni di dissenso nei confronti dell’aumento salariale dei lavoratori. Nello specifico, avevano dichiarato che data l’emergenza in atto, i margini economici per un adeguamento salariale erano ridottissimi. I sindacati che prospettavano una risoluzione del contratto entro fine 2020 si sono visti chiudere la porta in faccia. Le parti datoriali hanno comunicato la loro “indisponibilità a giungere entro la fine dell’anno ad un tanto atteso accordo”.
Il motivo risiede nella crisi sanitaria e nel generale clima d’incertezza dovuto ai recenti DPCM. Gli istituti di vigilanza privata dichiarano di versare in condizioni di grande difficoltà, tanto da ammettere “l’impossibilità di sostenere un esborso economico considerato troppo oneroso per garantire gli aumenti salariali”. In un momento in cui le associazioni del comparto reclamano maggiore attenzione da parte delle Istituzioni, il rinnovo del CCNL appare sempre più lontano. Ormai sono cinque anni che si procede con le negoziazioni senza arrivare a un punto d’accordo.
I sindacati hanno replicato che non accettano le giustificazioni dei datori di lavoro. “Pur riconoscendo la gravità del momento” ha spiegato Sandro Pagaria di Filcams Cgil “è evidente che fino alla fine del 2019 le associazioni datoriali hanno reiterato un comportamento dilatorio lungo tutto il negoziato. Inoltre, dall’esame dei dati relativi agli ammortizzatori sociali, si evince che questo settore è stato colpito in misura meno intensa rispetto ad altri e l’attività è continuata senza interruzioni anche nella fase più acuta dell’emergenza”. Le organizzazioni sindacali intendono mantenere vivo il confronto per arrivare quanto prima ad un rinnovo del CCNL. In quest’ottica, hanno convocato un tavolo di confronto per il 10 e l’11 novembre prossimi.